Attrezzatura al Traino

Strascico di tipo italiano (tartana)

Cavo d'acciaio Divergente Cavo misto calamento Mazzetta triangolare Lima da sughero Sfere Lima da piombi Piombi Tortiglia poliamide Rete poliamide

Prima dell’avvento dei motori, quando venivano utilizzate le barche a vela, non era possibile ottenere condizioni di traino sufficientemente costanti, in quanto queste venivano a dipendere fortemente dalle condizioni atmosferiche.  Per questo motivo tale tipo di pesca era effettuato da una coppia di barche in modo da assicurare alla rete una apertura orizzontale quanto più costante possibile. Con l'avvento dei motori si è passati all'uso di un'unica barca e l'apertura orizzontale è stata assicurata da una coppia di divergenti o "porte", solo pochissime barche continuano ad effettuare la pesca a strascico in coppia.  

Vediamo ora più in dettaglio i singoli componenti l'attrezzatura, iniziando dai due cavi di traino.  Questi sono in genere realizzati in acciaio zincato, ma molti pescatori cominciano ad utilizzare cavi in acciaio inox perché più resistenti all'usura del tempo, anche se più costosi. La lunghezza dei cavi di traino viene determinata, in primo luogo, dalla profondità del fondate in cui si intende operare e dalla resistenza al traino dell'attrezzatura usata.  Tuttavia il rapporto profondità / lunghezza cavi non è lineare, in quanto il cavo in acqua non si dispone in linea retta, ma assume una forma simile ad una catenaria. Sia per “calare” (mettere in mare) che per “salpare” (recuperare) i cavi, vengono utilizzati dei “verricelli”, in genere oleodinamici. I cavi terminano ai divergenti, i quali vengono trainati in posizione inclinata rispetto alla direzione di avanzamento.  La pressione idrodinamica esercitata dall'acqua sulla superficie del divergente produce una spinta perpendicolare alla superficie stessa. Essendo il divergente inclinato, una parte di questa spinta risulta essere una pura resistenza al moto, mentre l'altra parte si traduce in una spinta che tende ad allargarlo (a divergerlo) fino ad un punto di equilibrio con la resistenza del resto dell'attrezzatura. E’ la distanza tra i divergenti che determina l'apertura orizzontale della rete, pertanto le dimensioni del divergente sono strettamente correlate a quelle della rete utilizzata. La connessione del divergente al cavo di traino avviene tramite un' archetto, incernierato nella parte interna ed anteriore del divergente stesso.  L'angolazione di questo archetto, che viene regolata variando la lunghezza di due catene fissate alla parte posteriore, determina l'angolazione con la quale il divergente viene trainato in acqua. La connessione del divergente al calamento avviene tramite la “braga”.  La braga è composta da due spezzoni di cavo la cui lunghezza relativa influisce sull'inclinazione verticale del divergente. In generale il divergente viene fatto lavorare con la punta rivolta verso l'alto, così da evitare pericoli di insabbiamento e facilitare il superamento degli ostacoli. Il calamento è comunemente realizzato in cavo misto poliammide –acciaio, polietilene-acciaio, cocco-acciaio, ecc. La parte terminale, di un diametro più elevato della parte precedente, viene detta “restone”. Questo è collegato direttamente, o attraverso uno spezzone di catena a maglie molto grosse, alle punte delle “braccia” della rete, ossia alle “mazzette”.

Alle mazzette vengono attaccate sia le maglie finali delle “braccia” della rete sia le due “lime”. Su quella superiore, detta “lima da sugheri”, vengono montati i galleggianti, che hanno il compito di assicurare l’apertura verticale. Sulla lima inferiore, detta “lima da piombi”, vengono montati i piombi o le catene per assicurare un buon contatto con il fondo. Sia  i galleggianti che i piombi non vengono distribuiti uniformemente sulle rispettive lime, ma vengono addensati al centro. Alle braccia segue il “corpo” vero e proprio della rete.  Il corpo è formato da due pannelli asimmetrici: quello superiore piú largo e corto, quello inferiore più stretto e lungo.  Quello superiore, o “cielo”, che in realtà svolge anche le funzioni di laterale, è generalmente realizzato in poliamide (nyIon) o in polietilene (plastica).  E formato da tutta una serie di pezze di rete con dimensioni di maglie via via decrescenti.  Il pannello inferiore o “tassello”, è molto più lungo del cielo, circa il 35%.  Infatti g1i viene dato un certo “imbando”, o “morto”, per assicurargli una buona aderenza al fondo.  Per questo il materiale con cui viene realizzato deve resistere non tanto alla trazione ma piuttosto all'abrasione del fondo: generalmente si usa poliammide, con un diametro superiore a quello impiegato per il cielo, o poliestere. In entrambi i pannelli, al centro vengono inseriti due “scaglietti” (da sugheri e da piombi); si tratta di due pezze di rete di forma triangolare, a volte realizzate a mano, che hanno lo scopo di facilitare l'armamento, (il collegamento) della rete alla parte centrale delle due lime.  Le parti centrali vengono chiamate “carrione” da piombi e da sugheri. Alla fine dei due pannelli troviamo il sacco. In genere le parti finali del tassello ed in particolare la parte inferiore del sacco, vengono ulteriormente protetti contro l’abrasione, aggiungendo o ritagli di rete o “foderoni” di gomma. Le dimensioni di tutta le attrezzature (diametro dei cavi di traino e dei calamenti, superficie del divergente, numero e dimensione delle maglie con cui è costruita la rete, numero di galleggianti e di piombi,..) dipendono dalla potenza disponibile sul peschereccio.

Schema di realizzazione

realizzata in rete poliamide   senza nodo